venerdì 5 agosto 2011

Il commissario Maigret presaga

«Oh oui! Già, già… la Bibliothèque andrà in fumò, oui. Le cartè son prontè. L’accusà pendè sul capò degli imputatì. Oui, beauté! Beauté de l’arrestation! Mais la Vie a déjà arrêté! Oui, ha già arrestatò noialtrì!», dichiarò pieno d’amarezza Jules.
D’altronde chi avrebbe potuto dargli torto? Il mondo si rivela talmente caotico, talmente fondato nell’ingarbugliarsi frenetico delle azioni che siamo tutti, giocoforza, corresponsabili di chi ci è al fianco: così, in ogni luogo e per sempre.
Sicché Maigret passeggiava, nerveusement, avanti e indietro per il suo buio studiolo: era il 4 settembre del 1989. Una fioca luce filtrava dalle persiane semi-chiuse. Il fumo ruotava attorno alla minuscola lampadina.
Che fare, allora? Arrestare quelle penose canaglie senza uno straccio di mandato di cattura? O attendere, cautamente? Non, monsieur – pensava il commissario. Non sia maì che quei pendagli da forcà la passinò liscià! E come agire, or dunque? Fare pressione ai poteri alti dello Stato per ottenere al più presto il visto? Già fattò, già fattò, parbleu! Prendere l’iniziativa da solo? Non è facilè, mon ami! Impugnare una rivoltella e preparare un agguato? Calmà, calmà! Sgozzarli ad uno ad uno e poi finire in gattabuia? Oh Vierge! E infine suicidarsi? Pietà, sto svenendò! E allora cosa, cosa? Un attimò di treguà, pensieri mieì!
Jules Maigret caricò sudaticcio la sua pipa in ottone. Dopo alcune fitte e penetranti boccate, tutto gli parve chiaro come il sole.
«Mais oui! E’ molto semplice: ‘Corresponsabili di chi ci è al fianco’. Lévinas, più di chiunque altro, ha salvato lo spirito française, dopo il grande buio novecentesco. Oui! La Bibliothèque sarà indubitabilmente liberata dallo scimmiottare di quei malvagi. Io stesso, nottetempo, scenderò negli umidi recessi assieme ad una scorta fidata e troverò quei mascalzoni intenti a chiacchierare di filosofia, ma essi – si arrenderanno subito. Ci sarà da baccagliare col bibliotecario capo: cosa di poco conto. Le prove ci sono: la verifica storica c’è. Tutto è perduto per quelle cattive coscienze – tutto è iniziato per noi. Je vais être le bras armé d’une nouvelle révolte. E tali parranno frasi retoriche, la rhétorique par excellence, a chi farà attenzione alle nostre vicende… eppure, anche loro – denigratori! – al pari degli altri, si sbaglieranno di grosso. Ma non è finita: ho ancora molto da dire», disse in tono minatorio il commissario.
Sbirciò attraverso la finestra e agli scuri. Rivide l’estate appena trascorsa, i raggi indorati che gli percorrevano la schiena. Le vecchie e nuove indagini, scintillanti nel mare. Tirò un sospiro di sollievo: sapeva che a breve, a seguito di questa importantissima missione, non avrebbe più dovuto lasciar annegare le cose che aveva irrimediabilmente smarrito e il tempo stesso che scorreva così velocemente. No, era certo che sarebbe giunta l’ora dell’eterno e dell’infinito, del giusto e del lieto; e tutto si sarebbe rianimato a nuova vita.
«Oui, e forsè rivedremò la figlià che io e tè, signorà Maigret, abbiamò assai presto perdutò!», così disse e una lacrima argentea, nel buio, tradì la gota del buon Jules Amédée François Maigret. 

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