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Conservo la mia Lucidità delle cose.
E cosa vedo? Nulla di qua, nulla di là.
Nulla di su e di giù. Nulla a destra.
Nulla a sinistra. Nulla che spacca i poli.
Nulla che stritola l’argine. Nulla al centro
E al bordo. Nulla sulla strada maestra.
E cosa faccio? Sgrano fermo il reale
Che non sei o sarai.
Per quel che vale.
La Tentation d’exister
A bocconi, a gattoni, a piene mani, a tentoni.
Nell’ordinario mi muovo, e sono.
Epicratico, variopinto; ma sempre
Dinoccolato nel gesto e vivo per i vivi,
se si tratta di dar conto al viale
unto dalla sferza del tuo Novembre.
Scivolo all’indietro, sbatto il tronco.
E la vita che ti sonda al mio tonfo.
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