Dissolto in una nebbia che sa amara
con di sorrisi il retrogusto,
e lontani dagli occhi li vedo capovolti
il bar è chiuso, altrove la fanfara.
Che lunga e breve sera e i ponti
sotto le bombe. Un cane annusa
fra le macerie e canta la luna
che non si vede. Tu, Io, accusami
d’esser stato qui e non esserci stato,
della già tremenda pena
di tornare a casa spoglio d’appiglio
reggendomi sui piedi appena.
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