lunedì 11 luglio 2011

Le parole insorgono

Fergus guida la rivolta tremenda.
Aberdeen e Nebraska, avviluppate
al raro suono di tromba,
dànno seguito alla vita strozzata.

L’insurrezione rimbomba
per ogni pagina sciatta,
sicché la confederazione
dei fonemi uniti,
delegata dalla lingua,
mi chiede il riscatto in danaro
per i nati-morti
e le confische in terra
alfabetica,
nei corti ristagni del Golfo.

V’è un grande odore di zolfo
e di crogiuolo acre ma battagliero.
Con corazze mezzo estinte
le parole, a fianco corto,

dicono: Non sei un destino
per noi. Gli spari della lingua
precedono il tuo corso
da lustri.
Sei solo un otre avvinazzato,
un pianto,
che gode d’un rimando
accennato.
Di sangue nostro
composto è il tuo canto.

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