1. La storia. La mancanza di un’epica moderna ci ha fatto perdere il senso storico.
2. I sentimentalismi. Perdere i sensi in mezzo al caos del sentimento: ecco cosa chiedono gli uomini del XXI secolo dall’arte.
3. I secolarismi. Che secolo terribile il Novecento! Pensavate davvero che ne saremmo usciti senza conseguenze?
4. I poeti. Chiedete ad un filosofo, « Cos’è la vita? ». Egli vi risponderà: « Tutto o niente» . Chiedetelo ad un poeta, «Né tutto, né niente – qualcosa…».
6. L’interrogatorio. Il teatro domanda. La poesia risponde.
7. Noi storicisti. Non ci piace la storia in sé, avulsa dal vivere, ma ciò che da essa si può imparare – ora e per sempre. Amen.
8. Noi ‘scienziati’. Ho più familiarità con un barile di olive aromatizzate allo zenzero, che con la scienza.
9. Noi ‘tecnici’. Che ne sarà di tutta questa tecnica? Una volta superata, la manderanno in un museo di matusa ad arrugginirsi a rilento, o farà direttamente compagnia ai rifiuti organici, nel Paradiso dell’oblio? E la parola rammemorante, il detto che mai dimentica, ora in mano a questi orefici rinsecchiti della lingua, quale fine le spetta? Anch’essa perirà, perché ‘sorpassata’ da chissà quale fantomatico progresso? E noi tutti, per l’urto, ci dimenticheremo di ricordare? Nossignore, i filologi deporranno questa maschera, – che lo vogliano o no.
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