sabato 28 maggio 2011

Trovarsi rapito a guardare


Trovarsi rapito a guardare
il sole che tra i clivi si adombra,
rimbragiarsi di fronte ad un mare
di nuvole e porpora.

Restare a tarda ora in ascolto
della terra che svela il suo grembo,
lasciarsi blandire da un folto
fruscìo di foglie sonate dal vento.

Svegliarsi intontito al mattino
con barbagli di luce negli occhi,
prepararsi al duro cammino,
non perdersi in atti farlocchi.

Cercare di aver desto il pensiero,
fuoriuscire dal letargo che alletta;
dimostrarsi un fiero guerriero
nella tragicommedia che aspetta.

Passare in mezzo ai tanti pagliacci
sforzandosi anche un poco di ridere;
raccogliere quei quattro stracci
che permettono di sopravvivere.

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