V’era un codesto omo rinascimentale che brancolava nel buio pallido de la notte. Lo nome suo era: Sigismondo de’ Fricchettoni Malacapa. Avea mille amorazzi, un’adunanza cortese di cortegiani che lo braccavan per ogni dove; sicché la vita sua scorrea nel limaccioso mar de’ bagordi e de le friolezze ed ei v’era immerso ed altro non cercava né perseguiva, se non fusse stato per la vision, una sera d’estate, d’una vaga fanciulla, la qual passava pel borgo co’ la sua brigata al piè de la bestial locanda ‘Il Picchiere’.
«Vossignoria, permette: io son Sigismondo Malacapa, e v’ho notato nel mentre che passaste…».
«Ne son lieta, gentil messere. Ma or ora debbo star dietro a la mia brigata che di soppiatto e sanza avvertir s’allontana…».
«Oh, ridente pulzella, ve ne priego: non fuggite a lo mio cospetto. Voi siete una mirabile visione ch’io di presso, in codesto loco rio, ho scorto. Lassiate che l’occhio sia limpido ancora, pria che l’etterna gloria mi lasci, s’invola…».
«Voi siete ardito poeta, spettabil messere. Ma la folta brigata ad un batter di ciglia è già bell’e squagliata…».
«Voi anco amate i versi?».
«Li amo, dolce amico».
«Allor ascoltatemi, madamigella cortese. Vi reciterò Dante e Petrarca a menadito, pel corso de la notte languida, e starem così ad attender il carro del sole ch’accenda di rosso ‘l firmamento».
«Così, caro amico, vedremo spengersi le stelle per mirar una sola fulgida luce…».
«Ebbene, docile pulzella?».
«Lasciamci colle stelle che brillano ardenti. Esse saran a testimonio de lo nostro convegno. Male sarebbe se il sole fusse l’unico a saper che ci siam visti: l’oblierebbe al più presto. Le sue bianche sorelle, al contrario, serberan memoria d’un così lieto evento quanto raro…».
«Mia bella signora, pel vostro motto gagliardo son sotto scacco o mi state in allegrezza tirando lo ‘pacco’?».
«Niuno de’ due. Io fuggo soltanto. Fuggo da lo mondo e da le umane cacce, poiché sentommi alla stregua d’un cerbiatto ne la verde foresta. Fuggo per raggiunger un sentiero dove svanisca codesta brigata ed ogne terreno inganno. Se abbiate la compiacenza di seguirmi, venite pure, non avrete diniego alcuno, ma sappiate che vi sarà difficile di trovarmi…».
«Oh, mia leggiadra, securo vi troverò: noialtri siam nati pe’ star assieme, che lo vogliate o no…».
«Cosa vi dà codesta certezza, messere?».
«Lo viso vostro, ‘l vostro sorriso…».
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