La campagna può essere terribile. Quando ha perso, per l’uomo solitario, l’accezione di fuga, allora i vasti campi desolati risvegliano deserti sterminati di pensiero, ove l’uomo nulla riesce a fabbricare; sa, lanciando gli occhi dalla solitaria strada dissestata, che là sotto cova il seme e che al primo sole primaverile sboccerà il grano e inonderà d’oro quella terra. Ma ora, nel pieno dell’inverno lungo e opaco, l’occhio dell’uomo si perde, non vede che distese brune e senza fine, e in quel dipinto piano e senza scogli inciampa, col suo pensiero, sopra sottili e fragili fili di nebbia.
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