martedì 15 marzo 2011

Il Giappone, la Libia e la terra del non-detto

Il terremoto ci ha scosso, lo tsunami ci ha sommerso, gli immigrati ci sommergono: ciò nondimeno nessuno dice o prova a dire il perché queste cose accadano. Le spiegazioni più usuali (e più usurate) sono: "La natura si ribella" oppure "Dio ci punisce" oppure "Lo sa il diavolo cosa sta succedendo" oppure "L'uomo è sanguinario e il terremoto dipende dalle faglie acquifere". Communis opinio è che i nipponici stanno dimostrando al mondo una grande dignità e i ribelli libici un gran coraggio - pur tuttavia si mostra ancora oscuro il Leitmotiv delle due faccende. Resta oscura la caducità dell'uomo, il quale pretende di governare l'universo in virtù del progresso scientifico, di fronte a ciò che egli crede di tener saldo con mirabile fierezza; resta oscuro il suo progetto di rivolgimento della situazione socio-politica. 
Immaginate un po' un nipponico tre ore prima del disastro (o forse anche due ore, o semplicemente venti minuti): "Ora vado a lavoro, poi faccio la pausa pranzo, poi ritorno a lavoro - tra un mese mi promuovono - stasera ho una cena di lavoro, domani sto a casa con la famiglia, dopodomani torno a lavoro". Basta un'onda anomala per spazzare via qualsiasi 'umana tensione al futuro'. Cos'è un'onda anomala per il mare immenso? Niente. Cos'è un'onda anomala per quel nipponico? La fine di tutto. Sartre, uno dei maître à penser del Novecento, ontologo di professione, voce di generazione, diceva che l'uomo è progetto; ebbene adesso il venerando pensatore sa dirmi dove è andato a finire un tale nipponico progetto, e dove andrà a finire il libico progetto, ora che Gheddafi mani-di-forbice si avvicina alla capitale dei ribelli? Nessuno può dirlo. Ciò rende l'uomo, dominatore dell'universo secondo il suo spirito, l'essere più esposto ai capricci e alla danza del caso; ciò lo consegna alla terra del non-detto, il luogo in cui scienza, sapienza e progetto si ammutoliscono e risuona un'unica domanda: perché tutto questo?

3 commenti:

  1. Bell'articolo Albè. Vorrei solo dire una cosa riguardo al detto satreiano 'l'uomo è progetto'. Io credo che ciò sia vero, non può essere altrimenti. L'uomo è necessariamente un progetto, ma un progetto volto all'inconcludenza, un progetto che non può mai giungere al suo compimento, altrimenti verrebbe meno tutta quella che chiami 'tensione'. L'uomo è sì, la vittima del caso, ma giace, nel suo voler controllare paradossalmente anche il caso, forse l'unico motivo per cui l'uomo è. Un uomo senza obiettivo, senza tensione non sarebbe uomo, bensì oggetto passivo: ente senza essenza. L'esistenza appunto consiste nel progettare, nel giustificare le proprie azioni in vista di qualcosa. In fondo questo è certo, innegabile; tuttavia è certa, innegabile, anche la miseria dell'uomo di fronte all'esistenza e la sua, in fondo, passività; per cui questo paradosso insolubile di operatore vs opera, creatore vs creatura, è nella natura umana e ne dimostra la fallibilità e la miseria. Anche la scienza, da buona creazione umana, si basa sullo stesso paradosso, ed io credo che questo non sia negativo. Questo rappresenta il bisogno dell'uomo di potersi credere padrone e di poter controllare la sua esistenza e tutto ciò che la riguarda. La scienza, per certi versi, non è diversa dalla religione. Frazer affermava essere, per la società degli uomini, la evoluzione di quest'ultima. Fallibile come gli uomini, la scienza, crede tuttavia, come gli uomini, di poter conoscere tutto. Ma di fronte a questi avvenimenti la scienza, come l'uomo, si genuflette e il paradosso che sta alla base, si manifesta.

    M.G.

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  2. Di fatti bisognerebbe soltanto mettersi d'accordo su di una questione: "se la vita valga la pena di essere vissuta o no" (Camus). Per me un progetto inconcludente è un'assurdità bella e buona. L'uomo è di per sé un ente senza essenza, o meglio un'essenza inessenziale, giacché non sa dove andrà, cosa farà, come si risolverà la sua esistenza. Ti invito a rileggere le prime pagine del 'Maestro e Margherita' nel quale il diavolo stesso afferma l'inconcludenza dell'umano progetto e della sua assurda pretesa di porsi al centro dell'universo

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  3. ((((((*BENITO*)))))
    vota contro il nucleare
    FARE UNA CROCE SUL
    SI
    SI
    SI
    SI
    ______________________ CIAO

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